Stiamo lavorando per…..La diffusione dell’evangelismo in Italia

I cambiamenti e la crescita della chiesa evangelica in Italia.

Una fotografia interessante ci viene dal Brasile. Si stima che abbiano già conquistato il 32% della popolazione, con il Cattolicesimo che negli ultimi vent’anni sarebbe crollato dal 75% al 50%.

Pur tenendo conto della grande varietà del mondo protestante, vale la pena ricordare, almeno per sommi capi, che fra gli evangelici si annoverano numerose denominazioni, di costituzione più o meno “storica”, dai luterani ai pentecostali, ognuna con proprie sensibilità e caratteristiche.
Chi si professa pentecostale è, dunque, evangelico, ma non tutti gli evangelici sono pentecostali.

In Italia, si contano circa 750/800 mila protestanti. La Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI) unisce la maggior parte delle denominazioni storiche presenti in Italia e alcune delle pentecostali, sebbene le più numerose fra queste siano riunite nelle Assemblee di Dio in Italia (ADI).
La FCP, invece unisce la maggior parte delle denominazione pentecostali.
In Italia, ci sono anche altre numerose denominazioni indipendenti.

Una fotografia di cosa stia accadendo nel resto del mondo, soprattutto in ampie porzioni dell’America Latina, ci può venire proprio dall’Italia, ed in particolare dall’appartenenza religiosa dei cittadini stranieri qui residenti.

Le stime della Fondazione ISMU al 1° gennaio 2019, riportate anche nel Rapporto Immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, ipotizzano infatti che fra gli stranieri in Italia vi siano circa:
1 milione 580 mila musulmani (30,1%),
1 milione 560 mila cristiani ortodossi (29,7%),
977 mila cattolici (18,6%),
183 mila evangelici (3,5%),
16 mila copti (0,3%) e
80 mila persone di altre fedi cristiane (1,5%).

Se in termini assoluti la diffusione dell’evangelismo in Italia si presenta ancora come ampiamente minoritaria, è però interessante guardare alle variazioni che caratterizzano il fenomeno.

In un anno, dal 2018 al 2019, infatti, tutte le confessioni cristiane sono diminuite fra gli stranieri, con la sola eccezione degli evangelici.

Le cifre parlano chiaro:
-79 mila ortodossi,
-75 mila cattolici,
-4 mila copti e
-39 mila altri cristiani.
Ma ben +52 mila evangelici, che superano anche buddisti, induisti e sikh fra i cittadini stranieri.

La sensazione è che, ancora oggi la diffusione dell’evangelismo in Italia è sopratutto tra gli italiani è a rilento; forse distratti da lotte intestine, da polemiche e ideologie, quindi si stia perdendo una grande occasione.

Al momento sembrano tre, infatti, gli atteggiamenti sbabliati predominanti nella Chiesa, ma non solo:

1. la gerarchica eclesiastica che assiste passivamente ai bisogni e cambiamenti in atto;.
2. stracciarsi inutilmente le vesti per un mondo – e un’Italia – che non sono più gli stessi.
3. infine, proporre incaute soluzioni che si ispirano all’individualismo e/o alle strategie di apparenti gruppi “di successo”.

Sarebbe, invece, sempre più urgente intervenire ed investire nella pastorale e nella missionarietà, “strategie” che nulla hanno a che vedere con l’individualismo e il relativo “marketing di successo”.
Né richiederebbe meeting, sinodi, incontri ad hoc,……..
ma soltanto basterebbe di recuperare i valori, i principi e le radici stesse del Cristianesimo.

Ev. Giuseppe Scaringella

www.laguidaevangelica.it
www.cristoregna.org

Alcune citazioni e dati sono tratti dalla fonte:
caffè storia
di Simone M. Varisco